La mia è la cicatrice più famosa di Hogwarts: un taglio a forma di saetta sulla fronte. Il segno di uno scontro con il Lato Oscuro delle cose, sia stato un incidente stradale o il duello con un Incantatore malvagio; il distintivo dell’orfanezza e della predestinazione.
Per il resto, sono un ragazzino come tanti: capelli corvini, ginocchia nodose, corporatura gracile, occhiali rotondi e pupille verde chiaro.
Della mia infanzia si riportano fatti strani. Che ho vissuto in un ripostiglio del sottoscala. Che parlavo coi serpenti. Che per alcuni ero il bambino sopravvissuto e indifeso, per altri un moccioso insignificante. E che soltanto all’età di undici anni, come tutti quelli della mia schiatta, seppi di essere un mago.
Da quel momento la mia vita si è popolata di giganti e tuniche nere, barbagianni, calderoni, bacchette magiche e manici di scopa. Di motociclette e Ford volanti e merlini saggi che amano la musica e il bowling. Il binario della realtà si è sdoppiato su uno scambio invisibile e per sette anni una locomotiva a vapore scarlatta mi ha portato su e giù da una Scuola di Magia e Stregoneria.
Sette anni per scoprire che il male non ha corpo e assume sempre nuove sembianze da cui solo l’amore gratuito ci può proteggere.
Ma anche che il mondo è fatto di tanti babbani e zie Petunie. E che a crescere si fa rumore, qualcosa che somiglia al frastuono di una fiaba feroce.



Scrivi il nome dell'autore del personaggio:

   
  1. HOME