L’amore è una peste che manda in quarantena i battelli e ha gli stessi sintomi del colera. Io ne restai contagiato giovanissimo da uno sguardo casuale e per tutta la vita non fui che l’ombra di un uomo che nessuno aveva mai conosciuto, fantasma di un amante in lutto seduto con un libro di versi in grembo sotto il mandorlo del mio desiderio contrastato. Niente valse a redimermi da questo cataclisma amoroso. Ma a volte capita che la passione sia più tenace della sventura.
Così, alla fine di un inseguimento lungo cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese, venne l’ora in cui sostituii ai vestiti funerei scarpe bianche molto comode, e pantaloni e camicia di filo, per dispiegare finalmente sul letto senza tempo di un fiume la carta nautica dei miei sogni.



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